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lunedì 20 dicembre 2010

Vangelo di oggi 20 Dic 2010

Vangelo Lc 1, 26-38
Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.

Dal vangelo secondo Luca
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

***
Mi sembra di vederla. Lei, Maria, la ragazza di Nazareth scelta dall’eternità per dare carne al Figlio di Dio.

Lei, Maria, con ancora nelle orecchie la voce leggera dell’angelo e nello stomaco tutta la paura, la gioia, la confusione per quell’annuncio senza precedenti nella storia dell’umanità.

Maria l’ha scoperto sulla sua pelle: le chiamate di Dio non prevedono addestramento. Esigono lo sbaraglio.

Leggo e rileggo il brano dell’Annunciazione che la liturgia ci regala oggi. Al centro di tutto c’è la gratuità di Dio.

Se Maria può accogliere il compito d’essere la madre del Messia, non è certo per meriti acquisiti sul campo di battaglia. L’angelo la saluta come “piena di grazia” e non come “piena di meriti”. Al centro c’è il gratis di Dio nel quale “tutto è possibile”.

Anche in noi opera questa grazia che trasforma tutto ciò che tocca. Anche in noi è possibile questo miracolo se lasciamo aperta la porta, o almeno socchiusa; se ci decidiamo – finalmente! – a non considerare le chiamate di Dio esclusivamente come un premio per le nostre capacità e i nostri meriti, ma come un appello ad aprirsi alla Sua imprevedibile e misteriosa novità. Quindi: se sei convinto di essere pieno di meriti, rilassati un po’; se invece ti senti uno straccio da buttare, tirati su e lasciati raggiungere e amare.

Mi piace questa sosta in compagnia di Maria in questo percorso dell’Avvento.

Lei, piena di grazia, ci ricorda che davanti a Dio non dobbiamo essere i migliori, gli splendidi, i primi della classe. Che almeno davanti a Lui non contano né le carte di credito, né i titoli di studio o gli amici influenti.

Davanti a Lui possiamo liberarci della nostra ansia da prestazione.

Davanti a Dio ci possiamo presentare nudi, con tutte le nostre paure e le nostre fatiche, con tutte le nostre imperfezioni e le nostre fragilità.

Davanti a Dio ci possiamo presentare a mani vuote. A riempirle ci penserà Lui.

* Don Roberto Seregni *

************

“Nulla è impossibile a Dio”.

È questa la nostra forza!
“Nulla è impossibile a Dio”.

Anche Maria, la Vergine fanciulla di Nazareth,
aveva bisogno di essere rassicurata
dall’Angelo con queste parole:
“Nulla è impossibile a Dio”.

Cerchiamo di immaginare la scena,
di metterci nei panni di Maria,
e ci rendiamo conto
di quanto dev’essere stato difficile
accogliere il messaggio angelico.
Maria conosceva bene le Scritture,
sapeva bene che cosa sarebbe venuto a fare
sulla terra il Messia.
Sapeva che fine avrebbe fatto,
perché Isaia aveva descritto
con parole chiare e dure
la fine cruenta di Colui
che da secoli il popolo d’Israele attendeva.

E poi… come avrebbe potuto,
di fronte a Giuseppe e al mondo,
giustificare questa gravidanza?

E poi… come avrebbe potuto,
lei così povera e piccola,
accudire il Bambino di Dio?

E ancora… aveva votato a Dio
tutta se stessa.
Come coniugare insieme la maternità
e la verginità?

Tutte domande inquietanti,
che attraversano la mente di Maria
in quei pochi istanti.

L’Angelo, che legge nel cuore e nella mente,
comprende il suo turbamento,
ma trova le parole giuste
che sanno dare pace:
“Nulla è impossibile a Dio”

Ora Maria può rispondere il suo “sì”.
«Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola».

Ed ecco che il Disegno di salvezza,
preparato dall’Amore del Padre
per riscattarci dal peccato,
può iniziare la sua realizzazione.

Grazie, Maria, Madre di Dio
e Madre nostra,
per aver pronunciato il tuo “sì”
e per esserti fidata di queste parole:
“Nulla è impossibile a Dio”.

Fa’ che anche nella nostra vita
risuonino spesso
e ci diano coraggio nelle difficoltà:
“Nulla è impossibile a Dio”.

Grazie, Signore!
Tu sei Onnipotente,
Tu sei infinitamente Misericordioso,
Tu sei il nostro “Buon Papà Dio”
che ci ama di un Amore incommensurabile.

Gioite, Angeli e Santi del Cielo,
perché la Vergine Maria ha detto “sì”,
e Gesù il Cristo.
per la potenza dello Spirito Santo,
prende dimora nel suo grembo verginale.

Vieni, vieni ancora in mezzo a noi!
Amen! Alleluia! Maranatha!

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